parere civile - 11 dicembre 2018
Traccia parere civile n. 1
Secondo le ultime indiscrezioni questa dovrebbe essere la traccia del parere civile n. 1:
Tizio, residente nel comune di Alfa, è proprietario di un immobile denominato "Villa Adelaide", sito nella nota località balneare del comune di Beta. L'abitazione è però stabilmente occupata da Caio, il quale ne ha preso possesso a partire dal gennaio del 1980, allorché Tizio ha smesso di recarsi nell'immobile in occasione delle vacanze. In data 6 ottobre 2009, Tizio aliena "Villa Adelaide" all'amico di vecchia data Sempronio - che conosceva l'immobile per esservisi spesso recato durante le vacanze estive fino all'anno 1979 - e ne riceve il pagamento del corrispettivo di euro 120.000. Sempronio, dopo aver proceduto alla trascrizione dell'atto di vendita in data 20.10.2009, si reca nel Comune di Beta per prendere possesso dell'immobile, ma vi trova Caio che gli nega l'accesso. Successivamente il Tribunale di Beta, con sentenza passata in giudicato in data 4 luglio 2011, dichiara Caio proprietario di Villa Adelaide per usucapione, in virtù del possesso protrattosi per venti anni alla data del 20 gennaio 2000. La causa era stata introdotta da Caio contro Tizio (rimasto contumace) con atto di citazione notificato in data 10.03.2009.
Tizio, dunque, preoccupato per le rivendicazioni di Sempronio in relazione alla compravendita dell'immobile, si reca dal proprio avvocato per un consulto.
Il candidato, assunte le vesti del legale di Tizio, rediga motivato parere esaminando tutte le questioni sottese al caso.
Riferimenti giurisprudenziali: Cass. civ. Sez. II, (ud. 20-12-2004) 03-02-2005, n. 2161
Tizio, residente nel comune di Alfa, è proprietario di un immobile denominato "Villa Adelaide", sito nella nota località balneare del comune di Beta. L'abitazione è però stabilmente occupata da Caio, il quale ne ha preso possesso a partire dal gennaio del 1980, allorché Tizio ha smesso di recarsi nell'immobile in occasione delle vacanze. In data 6 ottobre 2009, Tizio aliena "Villa Adelaide" all'amico di vecchia data Sempronio - che conosceva l'immobile per esservisi spesso recato durante le vacanze estive fino all'anno 1979 - e ne riceve il pagamento del corrispettivo di euro 120.000. Sempronio, dopo aver proceduto alla trascrizione dell'atto di vendita in data 20.10.2009, si reca nel Comune di Beta per prendere possesso dell'immobile, ma vi trova Caio che gli nega l'accesso. Successivamente il Tribunale di Beta, con sentenza passata in giudicato in data 4 luglio 2011, dichiara Caio proprietario di Villa Adelaide per usucapione, in virtù del possesso protrattosi per venti anni alla data del 20 gennaio 2000. La causa era stata introdotta da Caio contro Tizio (rimasto contumace) con atto di citazione notificato in data 10.03.2009.
Tizio, dunque, preoccupato per le rivendicazioni di Sempronio in relazione alla compravendita dell'immobile, si reca dal proprio avvocato per un consulto.
Il candidato, assunte le vesti del legale di Tizio, rediga motivato parere esaminando tutte le questioni sottese al caso.
Riferimenti giurisprudenziali: Cass. civ. Sez. II, (ud. 20-12-2004) 03-02-2005, n. 2161
Suggerimenti per i nostri Corsisti: Per quanto riguarda i nostri corsisti, per la traccia n. 1 fate riferimento al quaderno di diritto civile n. 5 del Corso Intensivo 2018 e può esservi molto utile l'atto civile n. 3 assegnato qualche settimana fa.
traccia parere civile n. 2
Secondo le ultime indiscrezioni dovrebbe essere questa la traccia del parere n. 2
Tizio gioca una partita a poker con qualche sconosciuto, nel corso del quale viene bevuta da tutti una consistente quantità di whisky. All'esito della mano finale Tizio perde l'importo di euro 1.000,00 in favore di Caio. Non avendo con sé tale importo, chiede ed ottiene due ore di tempo per saldare il debito, ma non riesce a procurarsi la somma necessaria. Pertanto, dietro pressioni di Caio e degli amici di quest'ultimo che avevano partecipato alla partita, sottoscrive una dichiarazione la quale promette il pagamento della vincita a Caio entro le successive 48 ore. Dopo aver pagato la soma, però, Tizio si rivolge al proprio legale, rappresentando che gli altri giocatori avevano barato al gioco e che la promessa di pagamento gli era stata estorta dietro minacce di gravi ripercussioni alla propria integrità fisica. Il candidato, assunte le vesti del legale di Tizio, rediga motivato parere esaminando le questioni sottese al caso, individuando le varie possibilità di tutela offerte dall'ordinamento.
Riferimenti giurisprudenziali: Cass. civ. Sez. III, Sent., (ud. 31-01-2014) 02-04-2014, n. 7694
Tizio gioca una partita a poker con qualche sconosciuto, nel corso del quale viene bevuta da tutti una consistente quantità di whisky. All'esito della mano finale Tizio perde l'importo di euro 1.000,00 in favore di Caio. Non avendo con sé tale importo, chiede ed ottiene due ore di tempo per saldare il debito, ma non riesce a procurarsi la somma necessaria. Pertanto, dietro pressioni di Caio e degli amici di quest'ultimo che avevano partecipato alla partita, sottoscrive una dichiarazione la quale promette il pagamento della vincita a Caio entro le successive 48 ore. Dopo aver pagato la soma, però, Tizio si rivolge al proprio legale, rappresentando che gli altri giocatori avevano barato al gioco e che la promessa di pagamento gli era stata estorta dietro minacce di gravi ripercussioni alla propria integrità fisica. Il candidato, assunte le vesti del legale di Tizio, rediga motivato parere esaminando le questioni sottese al caso, individuando le varie possibilità di tutela offerte dall'ordinamento.
Riferimenti giurisprudenziali: Cass. civ. Sez. III, Sent., (ud. 31-01-2014) 02-04-2014, n. 7694
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